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Giovanni Impastato: È chiuso!
Peppino Impastato: Lutto! Per la prematura scomparsa dell'adorato i figli, addolorati, lo piangono.
Giovanni Impastato: E che cazzo, Peppino, la vuoi finire!
Tano Badalamenti: Sì, lo so che siete a lutto, ma gradirei il caffè. Be', allora questo caffè me lo faccio io, perché uno nella vita deve sapere fare tutte cose, anche il caffè, e io il caffè lo so fare! Tutte cose so fare! Sapessi quante volte sono stato solo nella mia vita, e mi sono sempre arrangiato. Oggi io dovevo andare al cimitero, a onorare un mio amico che purtroppo non c'è più, e invece me ne sono salito in campagna. Ho pensato a tante cose, ho pensato: "Ma perché Tano non può onorare il suo amico Impastato?". Ma soprattutto ho pensato: "Perché a Tano non lo vogliono al funerale del suo amico Luigi Impastato?". Perché? Forse per questa cosa che c'ho scritta in tasca: "Tano Seduto, viso pallido, esperto di lupara e traffico di eroina". Ecco perché non lo vogliono. E come potrebbe onorare il suo amico se questo è quello che pensano di lui? "Tano Seduto, viso pallido, esperto di lupara e traffico di eroina"! E allora io mi chiedo: tutta la droga che passa per Punta Raisi la traffica Tano? Allora tutte le raffinerie che sono nascoste in mezzo alla campagna di Punta Raisi appartengono a Tano? Ma allora questo Tano è un mostro! Tano è il diavolo, Tano è la cattiveria fatta persona, Tano è tintu! È tintu! Ma chi le dice queste cose? E soprattutto come fa a dirle? L'ha visto a Tano che faceva tutte queste cose? No, non l'ha visto! L'ha visto a Tano che comprava la droga? Non l'ha visto! Che la raffinava, che se la metteva in tasca, la portava in America l'ha visto? Non l'ha visto! Non l'ha visto, però queste cose le dice lo stesso. Me ne stavo in campagna e pensavo tanto al mio amico Luigi, a lui e a quei suoi due picciriddi. Quando venne davanti a me piangendo e mi rici: "Zù Tano, fatemi travagghiare, che non c'ho lavoro! Zù Tano, fatemi mangiare!". E Tano Badalamenti che fa? Parla con questo, parla con quello, disturba qualche altro amico e ci rici: "Fate lavorare a Luigi, perché c'ha famiglia". E Luigi comincia a lavorare, comincia a guadagnare i propri picciuli, si compra questa bella pizzeria, manda i suoi figli a scuola affinché non possano soffrire come a lui! Imparino a non sottomettersi come a lui! Ma tutto questo grazie a chi? Grazie a Tano, anzi, grazie a "Tano Seduto, viso pallido, esperto di lupara e traffico di eroina". Voi adesso mi offrite questo buon caffè e siamo pari di tutto, di debito, di riconoscenza e di rispetto. Perché io lo so che quando si fa del bene poi alla fine uno viene odiato, perché è legge di natura. Voi non mi dovete più odiare, perché con questo caffè abbiamo chiuso tutti i conti, e se invece tu, Peppino, vuoi continuare a odiarmi per me va bene uguale, perché tanto, mischinu che sei, tu a Tano ci fai soltanto ridere, i tuoi insulti non ci arrivano! Perché tu non esisti, tu non ci sei, tu sei nuddu miscatu cu' niente! E nemmeno paura devi avere, perché ci sarà Tano a proteggerti! Perché è Tano, e soltanto Tano che ti dà il permesso di continuare a ragliare come i cavalli, come gli scecchi. (it) |