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Costui è vero, non è più un servo come per esempio lo era – ci ricorda Haskell – Andrea Sacchi che nella casa del cardinale Antonio Barberini era messo nella stessa categoria di un giardiniere, di un nano e di una vecchia nutrice; no, l'artista moderno è un uomo libero, libero fino al punto di non sentire neanche il bisogno d'imparare il suo mestiere. Suo solo compito è di secondare il suo genio. O almeno può credersi che sia così, se non si sapesse che la domanda del mercato, e gl'interessi dei mercanti di quadri costituiscono oggi quelle condizioni esteriori che in altri tempi in modo forse meno sordido e molto più sincero, erano determinate dalla volontà di mecenati e di organismi ecclesiastici. (it) |