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Fu nel 1915 volontario in guerra e perciò condannato a morte dall'Imperatore Cecco Beppe. Dopo la guerra recitò anche da Tarzan, dissipando nel cinema quanto aveva accumulato in epiche lotte. Fu attore, finanziatore di film in cui si dava la parte di punire i malvagi esibendosi in supreme prove di forza. Uomo fortissimo e buono, visse placido e assorto con modestissima pensione, ma sempre pronto all'aiuto di chicchessia. Morì a Roma nel 1957. E solo i più vecchi rammentarono che per suo merito la «Gazzetta dello Sport» aveva superato le centomila copie, e che per tutti egli era stato una volta: l'uomo più forte del mondo. (it) |