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Scompiglio mattutino nell'ostello. Una pentola | appesa ad anelli forgiati. Fiocchi di fuliggine. Acqua scrosciante. | La porta aperta ad accogliere la luce del sole. | Un fumo di caminetto vagante e tramestio di piatti || mi richiamarono indietro fino a che vidi il boccale | fuori dalla mia portata sull'alto scaffale, quello | disegnato con fiordalisi, un rametto blu dopo l'altro | tutto attorno, calmo come una pietra miliare, || vecchio, smaltato e venato di crepe. Era lì fermo da anni | nella sua paziente lucentezza e turbolenza di atomi, | inoffensivo, lare dimenticato . (it) |