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Noi passammo dinanzi a Posillipo, e quando giungemmo al posto che si suol chiamare la Scuola di Virgilio, mi ricordai d'esservi andato spesso la domenica, nel gran caldo, con tutti i miei scolari. Là si trovavano sempre alghe ed erbe marine, dalle onde. Io ne prendevo, e mi situavo nell'apertura di una roccia, ove soffia sempre un fresco venticello. Nelle vicinanze è una grotta, nota perché vi appaiono gli spiriti. I turchi vi si nascosero una volta colle loro navi per sorprendere Napoli. Ora vi abitano, crede il volgo, spiritelli piccolissimi, che saltano sulle spalle dei passanti e li battono e pungono e schiaffeggiano. – Poi io visitavo anche un altro luogo, che ha innanzi una baia rocciosa e deserta. Le rocce stanno diritte verso il cielo. Qui abita solitario il merlo. Come ogni volta io risentivo qui vivacemente il contrasto di questo luogo silenzioso, quasi fuori del mondo e ritirato in sé stesso, col turbinio rumoroso della grande, magnifica e popolata città, − e questi contrasti così prossimi!
Tutto ciò mi lasciavo dietro, e il malinconico ricordo di tante ore liete del passato mi accresceva il dolore del presente... (it) |