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Era una chiesa aperta notte e giorno ai fedeli senza custodia che si trovava nella località abruzzese di Gioia Vecchia. La affittammo firmando un regolare contratto con il parroco della zona. Poi una volta uscito il film uno spettatore riconobbe il luogo e denunciò l’accaduto. Il film venne sequestrato, ma subito mostrammo il regolare contratto di locazione e la questione si chiuse, dandoci comunque grande pubblicità mediatica. A quel punto però il vescovo sconsacrò l’edificio e annullò tutte le cerimonie religiose che si erano tenuti lì dentro dopo la realizzazione del film. Posso solo dire che ricordo di aver scoperto il parroco nascosto dietro qualche colonna che si masturbava mentre giravamo… (it) |