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Fabio Sanna: Orfeo 9 è stata la prima opera rock ad essere allestita in teatro, ben dieci mesi prima di Tommy degli Who e per giunta al Teatro Sistina, tempio del teatro e musical italiano. Come non bastasse, nella versione su disco partecipano artisti eccezionali che ritroviamo, secondo la regola "voce-volto", nel film prodotto all'epoca dalla RAI. Come mai, malgrado tutto ciò, l'opera continua ad essere un "prodotto di nicchia"?
Tito Schipa Jr.: La risposta a questa domanda dura 176 pagine e si chiama Orfeo 9: Il making ed è stata scritta apposta per rispondere a domande di questo tipo che mi pone chiunque, dovunque. Se invece dovessi risponderti con una parola sola sarebbe: censura. Spietata, irremovibile e irreversibile.
Fabio Sanna: Puoi darci maggiori dettagli?
Tito Schipa Jr.: La censura riguarda un discorso diretto, sofferto e coraggioso, sulla droga. Orfeo 9 parlava contro e lo faceva a nome della generazione direttamente coinvolta, lo faceva senza falsi moralismi, senza luoghi comuni e con cognizione di causa. Contava solo che se ne parlasse e di conseguenza che dovessimo essere cancellati. (it) |