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Holbein invece maneggia soltanto matita, penna e pennello, e affida agli specialisti l'esecuzione della sue stampe, né mai si coglie in lui la materia che traspare da quasi ogni lavoro del maestro di Norimberga. Amico di Erasmo da Rotterdam, Holbein guarda alla realtà, che pure sa riprodurre con un'esattezza che confina con l'illusionismo e con il trompe-l'oeil, con chiaro distacco, mentre in Dürer sempre si avverte l'impegno, talvolta drammatico, di impossessarsi della realtà stessa, imprimendovi il sigillo della propria alta moralità. È questa capacità di distacco che fa di Holbein il ritrattista principe della sua età. Né mai potrebbe dirsi di lui quel che si dice di Dürer: che i suoi ritratti sono tutti, un poco, degli autoritratti. (it) |