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Nel gruppo dei pittori dell'Alta Italia, che qui a Venezia, è il più numeroso e presenta maggiore varietà di opere, gli artisti più originali e più interessanti a me sembra che siano quest'anno due luministi, Angelo Morbelli e Vittore Grubicy, i quali, però, il primo nel quadro di figura ed il secondo nel paesaggio, applicano, con sagace descrizione, la tecnica della divisione dei colori.
Il ciclo di sei quadri, che il Morbelli ha intitolato Il poema della vecchiaia, rappresenta, con un'efficacia patetica, mirabile nella sua semplicità, alcune scene dell'esistenza triste e monotona che uomini e donne aggrinziti, incanutiti e curvi dagli anni, menano nelle vaste e nude sale dell'ospizio Trivulzio, che la carità milanese ha creato a rifugio della vecchiaia dei perseguitati dalla miseria e dalla mala sorte. Ecco della pittura psicologica, senza esagerazioni politico-sociali e senza mistificazioni letterarie, che io giudico, nella sua soave schiettezza, buona e vera ed a cui do, con vivo entusiasmo, il mio plauso! (it) |