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Valéry vien considerato e si considerava l'assertore della intelligenza critica nella poesia; ma nel fatto, negando egli la ragione e la storia e la capacità di intenderla, negava qualsiasi fondamento all'intelligenza critica, e non salvava la poesia. E come esisterebbe una intelligenza critica, se la ragione umana non intende il mondo? perché dovrebbe intendere la poesia? e che cosa sarebbe poi la poesia dinanzi a una intelligenza non dalla ragione? E ancora una volta, per la parte che ci riguarda come italiani educati all'umanesimo storico, o meglio per quella che riguarda la poesia, la ragione e la storia, la nostra necessaria polemica contro uno scrittore di tanta autorità qual è il Valéry, assomiglia a quella che il Vico conduceva contro Cartesio per rivendicare la poesia e la storia contro la filosofia matematica e astratta. (it) |