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Il fatto è che Dracula non è un gran romanzo, e non è nemmeno, ad onta delle apparenze e della materia neoromantica e cimiteriale di cui tratta, un romanzo «nero» e «gotico», che richiede ben altre cattiverie e suggestioni. Ma non per questo il libro è meno interessante, ché anzi si presenta come un gigantesco lapsus freudiano. Stoker è un tipico narratore positivista: non evoca, ma dettaglia dimostra quantifica; non esplora gli abissi dell'inconscio, non si abbandona ai pericoli di un viaggio che può anche essere senza ritorno, ma mette in atto astuzie da impresario teatrale che conosce da tanti anni il mestiere. (it) |