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non è meraviglia se dotti scrittori, pur riconoscendo alcuni pregi letterari del Gregorovius, l'ampiezza del disegno, un certo sforzo di erudizione, una certa enfatica vivezza di descrizione ed eleganza di dettato, nondimeno, ora considerando la sua storia della città di Roma nel Medio-Evo in sé stessa, , dissero che ei troppo sovente scapestra in materie gravissime, che in certi capitoli quasi ad ogni pagina dà in grossi svarioni, che in molti casi i più indulgenti non possono andar d'accordo con lui quanto a materie politiche e religiose, che le sue pagine mostrano spesso malvolere contro la Chiesa e i Papi. Annotarono che la sua storia a più di un titolo può chiamarsi romanzo, da far le delizie di alcuni protestanti odiatori di Roma e pascere la e frivola curiosità di volgari letterati e di semidotti che da per tutto in numerosa classe sono vaghi più dell'appariscente che del solido, più della bellezza artistica che della verità ne' libri storici; ma che i suoi volumi non potranno mai essere accolti come storie autorevoli da' veri dotti e sapienti; . (it) |