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E dal teatro Gaber ha mandato, a mio avviso, non tanto insegnamenti di percorso, quindi, ma di contenuti. Lui denunciava la stanchezza morale degli anni Ottanta, l'affievolimento dei valori, il coinvolgimento della gente nel cosiddetto edonismo reaganiano, già prima che tutto questo accadesse. Ma ha avuto pure il coraggio, l'umiltà, di dire che forse, se le generazioni più giovani avevano subito senza accorgersene la dittatura del mercato, quella era in qualche modo pure una sconfitta della sua, di generazione. Soprattutto però Gaber ci ha ricordato sempre, anche in spettacoli complessi, che la risata è un valore. (it) |