Mention418975

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so:text Vladivostok è nuova, e ha tutta la freschezza e la gaiezza della gioventù - che fa a meno delle comodità e del tempo buono. Curiosa città che mostra fra palazzi moderni e chiese sontuose ampi pezzi di campagna selvaggia, rocce e colline senza sentieri, quasi che i suoi edifici fossero stati posati in fretta nel bel mezzo d’una regione inesplorata. Hanno cominciato a tracciare delle vie larghe e dritte che si tagliano ad angolo retto, vie immense che si arrampicano sul monte che fronteggia la baia e si distendono in direzione della costa. Poco per volta gli edifizî, come una cristallizzazione, si sono andati attaccando ai bordi di queste vie in progetto, lasciando grandi rettangoli di terra brulla, il cui effetto è così strano. È una città in formazione, ma che sorge sopra un progetto, invece di venir su alla nostrana crescendo e allargandosi secondo il bisogno. Poco per volta i grandi edificî – che sono tutti nati in questi ultimi due anni – cacciano via le casupole di legno che si ritirano verso il ponente, sulla baia Amur, come un armento in fuga, mostrando in distanza le loro groppe di zinco affollate. E sul bund, sulla via principale – che è l’unica via in qualche punto pavimentata - si allineano gli alberghi di primo ordine, i grandi magazzini – che potrebbero competere con quelli di qualsiasi città europea – gli uffici, i palazzi governativi, le banche. Fuori della città, sotto i forti, si vedono enormi edificî rossi che formano dei veri sobborghi: sono caserme, e caserme, e caserme. (it)
so:isPartOf https://it.wikiquote.org/wiki/Luigi_Barzini_(1874-1947)
so:description A traverso la Siberia (it)
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