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Si è molto scritto relativamente all'interesse etnografico e antropologico che ha spinto Faganello in tutti questi anni a indirizzare la sua ricerca verso queste purissime fonti iconografiche. Dunque Faganello antropologo? Forse... ma preferisco pensare a Faganello, paragonando la sua esperienza umana e professionale a quella di un altro grande artista trentino, Tullio Garbari, straordinario conoscitore della storia e dei suoi complessi sviluppi ma capace di salvaguardare nell'operato artistico, la sua più originale vena creativa dalla seduzione di troppo dotte riflessioni, pure per lui tanto importanti. Un esempio e un confronto tra due nobiltà, che trova affinità anche nella scelta "al femminile" dell'arte di entrambi. La donna di Faganello, come quella di Garbari appartiene alla razza forte della montagna, vive il suo destino di fatica come un traguardo morale, ha svolto un ruolo epico nella storia della nostra terra. Qualcuno ne ha fermato il passo pesante di fatica e di amore in testimonianze che non andranno perdute. In questo senso la fotografia come la pittura detiene lo straordinario potere di conservare il mondo e le sue cose. (it) |