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Serve una gastronomia che promuova la produzione locale e anche un'economia di scambio imperniata sulla cooperazione. In molte regioni del Brasile, dare gli strumenti per incentivare la propria produzione avvalendosi di forme distributive locali, è un fatto liberatore che va a stimolare il protagonismo, la voglia di reinventarsi e rafforza l'autogestione. Deve esistere una gastronomia comunitaria, unita a un'agricoltura famigliare. Il sistema mondiale dell'agro-business invece è una macchina che non ha nessun legame con la dimensione umana, è senza facce con cui interagire e senza interessi che si possano definire umani. Vuole il denaro, una ricchezza materiale che non ha nessuna spiritualità. Il cibo e il suo scambio invece richiedono fraternità, cosa che non si trova nelle multinazionali. (it) |