Mention432690

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so:text Quai di natura inusitati incanti | fan d'un Verme villan Tessalo Mago, | che a lente linee circolando vago, | tesse col orientali ammanti? || I serici tesor' sono i suoi vanti, | onde di Frigia insuperbisce l'ago. | Vive in sé chiuso, e del morir presago | spezza la tomba e vola infra i volanti. || Metamorfosi bella! Io godo e miro; | né più del fango uman vili i natali | con palpebre d'orror piango e sospiro. || Non vi temo, o degli Astri ire fatali. | Ecco brilla ne l'Or chi nacque un Iro, | chi serpeggiò bambin morendo ha l'ali. (it)
so:isPartOf https://it.wikiquote.org/wiki/Giacomo_Lubrano
so:description Citazioni di Giacomo Lubrano (it)
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