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Sì, è stato un volo strano, sono partito da un approccio fisico. Quando Giorgio mi ha offerto il film ero sovrappeso, come quando non lavoro, e mi ha molto aiutato essere calvo, con quel tatuaggio e quei vestiti, ero giusto come immagine fisica, ho trovato l'impatto visivo che ci avrebbe aiutato. È talmente lontano e per me incomprensibile che non ho avuto modo di prepararlo, ma l'ho fatto direttamente, con poche linee guida da Giorgio. Abbiamo capito che, pur paradossale, Adamo, catapultato in quella realtà, è quello meno strano di tutti, a parte la convinzione politica. È un monolite sicuro del suo dogma, ma piano piano si trova in un microcosmo in cui le cose sono non controllabili, cosa che lo mette in grande disagio. La circospezione con cui si guarda intorno è la chiave su cui l'abbiamo fatto scivolare in mezzo alla storia. (it) |