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fiori-torce dell'oscurità | nebbiosa e blu, oscura blu vampata | di Ades, lampade nere delle sale | di Dio, che bruciate blu scuro | e diffondete buio, buio blu, come le lampade | pallide di Demetra diffondono | luce, guidatemi allora, fatemi strada. || Passatemi una genziana, datemi una torcia | che io mi guidi da solo con l'azzurro | forcuto di questo fiore giù | per le scale sempre più buie dove | l'azzurro si ottenebra sull'azzurro | dove anche Persefone va, proprio ora | dal freddo di Settembre verso il regno | cieco dove il buio si sveglia sul buio | e Persefone, lei, non è che una voce, | qualcosa di invisibile, avvolto | nel più profondo buio delle braccia | di Ades, trafitto dalla passione di densa tenebra | tra gli splendori delle torce di oscurità | che spandono buio | sulla sposa perduta e sul suo sposo. (it) |