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È stato più che un maestro, un padre sportivo. Mi ha dato tutto: mi ha fatto debuttare a 16 anni, mi ha lanciato in Premier a 17, capitano a 21; siamo arrivati in finale di Champions nel 2006 contro il mio Barça e mi ha fatto sentire importante, e avevo solo 19 anni... Mi ha fatto maturare, se le cose non andavano bene mi dava fiducia, era positivo. Credo che nel calcio il talento sia fondamentale e poi se ti alleni puoi migliorare, ma è un gioco dove conta tanto il fattore psicologico. Al calciatore serve una persona che ogni giorno dica "ho fiducia in te, continua così", uno che te lo dimostri con azioni. Wenger è stata quella persona. (it) |