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Lucrezio, Diodoro di Sicilia, Strabone, e Vitruvio ci han lasciato memorie, che questo Monte avesse antichissimamente brugiato; ma non restava quasi degli antichi Incendj alcuna ricordanza agli abitatori ivi presso, i quali vivevano nella maggior sicurezza, e fra gli altri quelli della Città Erculea, e Pompei: ma a' 24 d'Agosto dell'anno 79 dell'era volgare sotto l'Impero di Tito impensatamente aprissi il Vesuvio, e buttando gran copia di fiamme, ceneri, e sassi, distrusse le due enunciate Città, uccise gran numero di persone, e tra queste vi fu il celebre Plinio, il quale trovandosi nel Porto di Miseno colla sua Armata Navale, vi accorse con un Bireme, per osservar più da presso il fenomeno, e vi rimase soffocato; come rilevasi da due lettere dell'altro Plinio di lui nipote scritte a Cornelio Tacito, che gli avea di ciò chiesto conto, per registrarlo nella sua Storia, le quali sono la decimasesta, e vigesima del libro stesso. (it) |