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Ora è tutto più difficile perché hanno rallentato il gioco. Mi spiego: le palline sono molto più lente di quando giocavamo io, Bruguera, Sampras, Agassi, Rios, Courier e gli altri. E i campi indoor e quelli in cemento pure, sono molto più lenti. E ancora: tutti i ragazzi che giocano oggi professionalmente sono preparatissimi fisicamente, insomma, le prendono tutte perché coprono il campo alla grande, ogni zona del campo. E il resto lo fanno le racchette attuali. E allora, se sommi la lentezza delle palline alla capacità fisica di dominare ogni zona del court, ai nuovi materiali, capisci come sia difficile colpire là nel punto debole di ognuno di loro. Era una cosa che mi riusciva piuttosto semplicemente nei Novanta, facevo pressione, mi aprivo il campo e poi colpivo. Una cosa che oggi ho trovato invece assai complicata da fare. Questo è cambiato e non è poco. (it) |