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Siamo ancora in Europa? Abbiamo già passato la soglia dell'Oriente?
Come un porto di una delle isole Cicladi, bianca e quasi impallidita dal sole, con tetti piani, sparsa di cupole moresche e con le cime dei campanili stranamente acuminate, si stende Messina sul mare e sale dai monti, che si alzano rapidamente dalla costa. Scabrosa e con profilo irregolarmente dentato e solcato dalle spaccature profonde, taglienti e irte delle valli, si stende la catena dei monti Pelori fino al promontorio, all'apertura dello stretto.
Le linee belle, dolci e ben disegnate dei monti di Napoli, di Capri e di Sorrento, sono sparite. È un nuovo paese che si presenta ai nostri sguardi, un paese strano, mezzo orientale e mezzo africano, bizzarro e meraviglioso. E come la città, come le montagne, così anche gli abitanti, hanno un carattere speciale. Il riso e il canto dei napoletani, qui tacciono, qui invano cercheresti il brioso e goderesco tipo degli uomini e delle donne. (it) |