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A questi pasticci siamo arrivati a forza di sorvolare, di sottovalutare, di far finta di non vedere. Nell'80 io ero sorpreso, ero innocentista, adesso non mi sorprendo più e dico che in questo processo ci saranno sicuramente degli innocenti, ma anche dei colpevoli. E i colpevoli maggiori sono certi dirigenti, difficile che il giocatore attui l'illecito per suo conto. Chiediamoci chi è il calciatore: un ragazzo che a vent'anni può guadagnare centinaia di milioni, che è superprotetto e, peggio, si sente intoccabile. Ha il manager che tratta per lui l'ingaggio, una volta dovevamo occuparcene personalmente e questo ti aiutava a maturare, a conoscere gli altri, a farti conoscere. Poi c'è questa storia dei contratti pluriennali che ti risolvono la vita, e poi le invidie in seno alla squadra per chi guadagna di più. Hai voglia a parlare di solidarietà: quella vera, c'è solo fra poveri, non fra ricchi o arricchiti. (it) |