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Per far sì che la conoscenza oggettiva superi i limiti della sfera tridimensionale, occorre che si modifichino le condizioni della percezione. Effettivamente, tra la conoscenza oggettiva di un selvaggio e quella di Herbert Spencer ci corre un'enorme differenza; ma né quella dell'uno né quella dell'altro superano il limite della sfera tridimensionale, cioè i limiti del "condizionale", dell'irreale. Plotino, il famoso filosofo alessandrino del III secolo d.C., affermò che per la perfetta conoscenza il soggetto e l'oggetto debbono essere uniti, in altri termini che l'agente razionale e la cosa da intendere non debbono essere separati. (it) |