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Con il suo lesto compasso di gambe, | completa il compratore il perimetro del campo | e poi spara il suo prezzo al ribasso. || Non vedo il pozzo, incalza il compratore | – e pare san Tommaso agrimensore – | e non vedo la gebbia per l'acqua piovana | e nemmeno la vena d'una sorgiva di Soprana: | e se vedo tre piedi di fichi, non vedo gli ulivi. || Non c'è terra in Sicilia più massara di questa | – godiamoci ora la recita del venditore – | qui il frumento è da mietere a maggio, | c'è un gelso già alto e dovizia di fave e foraggio | e se piove o c'è un sole che cuoce, ecco il noce. || Si sa già la stoccata finale – l'ha decisa il sensale – | ma il duello è rituale e s'infiamma di sputi e di vanti | tra frantumi di zolle e contanti con facce importanti. | Alla sera, la resa: e tra i due, ormai stanchi, una stretta di mano e le teste distanti. (it) |