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Sembrano tutti dovuti, gli scudetti della Juventus. Come se il censo degli Agnelli bastasse, da solo, a produrli, a giustificarli. Invece no. Ognuno ha la sua storia, il suo fascino. Questo è il trentunesimo, il quarto consecutivo , il primo di Massimiliano Allegri, sul Conte del quale ero molto scettico. D'accordo, la concorrenza non era straordinaria, ma la Juventus l'ha resa ancora più piccola. Soltanto una società «con le palle» poteva passare dal tribolato quadriennio post Calciopoli a un'esplosione così fragorosa: prima-prima-prima-prima. Questo scudetto ha confermato, inoltre, la centralità del club : sembrava che, perso Conte, sarebbe crollato tutto. Non mi risulta. (it) |