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Odo il coro di un'opera, | e questa è veramente musica – musica che fa per me. || Un tenore ampio e fresco come la creazione mi soddisfa, | il mutevole cerchio della bocca verso l'armonia che mi colma. || Odo la soprano ben esercitata | l'orchestra mi lancia per orbite più ampie di quelle di Urano, | riscuote in me ardori che ignoravo di possedere, | mi fa veleggiare, io sciaguatto a piedi nudi, leccati dalle onde indolenti, | vengo sferzato da un'aspra grandine irosa, perdo il fiato, | immerso nella melata atmosfera della morfina, strozzata la mia trachea da nodi mortali, | infine liberato a sentir nuovamente l'enigma degli enigmi, | e quello che noi chiamiamo l'Essere. (it) |