so:text
|
Steinberg ha la faccia dei suoi pupazzi: una faccia malinconica, lunga e triangolare, di cavallo tirato su a paglia soltanto, senza biada, e condannato a trascinare un carretto su per un'erta interminabile, in cima alla quale non si sa cosa ci aspetta, ma certo un'altra condanna, forse più pesante del carretto. Anche i baffi ha, come i suoi pupazzi: a doppia virgola orizzontale, sebbene meno lunghi e senza le intenzioni esibizionistiche di quelli di Dalì; e anche le lenti a stanghetta traverso cui ti fissano intensamente, di sotto in su, due occhi azzurri e mortificati, di uomo che non si è reso conto di essere Saul Steinberg; o essendosene reso conto, non ci prova alcun piacere. (it) |