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Ma la vera "trovata" cartellonistica di Lenhart consiste nell'assegnare alla donna il ruolo di testimonial degli svaghi montani. E che donna: bella, elegante e “nuova”, cioè fortemente rinnovata nelle sue classiche proporzioni grazie a un buon numero di centimetri in più distribuiti lungo le gambe . Ed ecco il manifesto tipo: sullo sfondo le guglie dolomitiche, in primo piano una bellezza femminile che mette tutto il suo fascino al servizio dell'appeal del bozzetto, espressamente finalizzato – mai scordarlo – a "sedurre" lo "spettatore" e ad accendere in lui il desiderio di trascorrere una vacanza in montagna. Certo, è il gusto personale che fa iscrivere Lenhart al partito del rinnovamento, ma è anche vero che il suo passo modernista e l'impulso a tratteggiare donne slanciate trovano un naturale incoraggiamento nel supporto cartaceo: 70 centimetri di base per 100 centimetri di altezza il manifesto più diffuso, il cosiddetto "elefante". Ossia, le "misure" giuste per contenere donne con misure "superbe". D'altronde, perché stupirsi: non ci aveva insegnato Marshall McLuhan che il medium è il messaggio? (it) |