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Ho visto un uomo penzolare dalla croce | sulla vetta di una montagna | e, quando ormai lo credevo sepolto | nella quiete di un chiostro, | l'ho rivisto in un angolo di strada. | Era solo, solo come un barbone, ma non come lui lieto. | Non reggeva un cappello consunto, | non chiedeva le poche lirette da sprecare in un quartino. | Non chiedeva con le parole, | non chiedeva con lo sguardo ansioso, | non chiedeva con le mani tese. | Chiedeva con il sangue: il sangue delle ferite. | ...e visto abbiamo gente squartata grondar sangue! | Piangere sangue | e sangue piovere dalle membra straziate: | troppi salire sul Golgota in un'alba di terrore! | Sussultava quell'uomo sulla croce | ad ogni tocco della campana, | ampliando ogni volta di più le sue ferite. | Ad ogni soffio di vento gridava: "Ho sete", | ma nessuno gli dava ascolto | e mentre tutti i cannoni tuonavano, | "pietà " gridava, ma nessuno udiva la sua voce. | Erano intenti a uccidere e altri a morire. | Troppi abbiamo visto penzolare da una croce, | come i ladroni al suo fianco e lui morire ad ogni morte, | ad ogni anelito perduto nelle tenebre del mondo. | ...ma non siamo ancora stanchi di ucciderlo, | ancora non siamo sazi di quest'orrendo deicidio. | La guerra continua. (it) |