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Chissà perché ci si attarda ancora a considerare la fine dell'anno al metro del 31 dicembre piuttosto che a quello del 28 ottobre. Il 31 dicembre esercita tuttora una particolare attrazione sugli specialisti nei convenevoli augurali che non sanno ancora rendersi conto della necessità di disturbare il vecchio calendario e di ammettere l'esistenza dell'anno fascista: la stessa attrazione che esercitano la stretta di mano, l'uso del lei, la scappellata con relativa riverenza, e le altre raffinatezze del genere. L'attaccamento a queste consuetudini, scrupolosamente osservate anche quando l'abbandonarle non presenterebbe inconvenienti, è l'indice di una mentalità conservatrice, tipicamente borghese e quindi non fascista. (it) |