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I cani sanguinari che ancora battono le vie di Milano, in questi ultimi giorni della loro repubblica protetta dal Reich, possono cantare vittoria per una volta. L'uomo che una loro pattuglia di militi uccise e derubò in piazzale Baracca, alle tre del pomeriggio, qui a Milano, non era uno "di nessuno". Era "nostro" del Partito comunista italiano e dell'Italia che lotta. Era Giorgio: aveva trentadue anni, il volto gentile di un ragazzo, tanto di più se sorrideva nei momenti lievi, con quei suoi denti bruciati dal fumo: e tanto di più anche nei momenti duri, se porgeva ad altri la sua fiducia, la sua sicurezza, la sua forza.. (it) |