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L'Afghanistan ha perso battaglie, ma non la guerra. È nella fossa dove sono caduti i combattenti del Panshir, ma la sua fiamma non è spenta e il Panshir non ha detto la sua ultima parola. Giace nelle confuse scie in cui oggi si mescolano le acque di uno dei più bei fiumi della terra e il sangue, i corpi, il fango dei combattenti uccisi – ma è qui che i semi della rinascita stanno già crescendo. I partigiani del Panshir, costretti a indietreggiare ma risoluti, sono come le donne di Herat, di Kabul e di Kandahar, che si ostinano a sfidare i talebani. Sono ciò che rimane di misterioso nell'umanità e che nessuna sventura può sottomettere. Sono quella parte, non maledetta, ma benedetta, che resiste, sopravvive e si rafforza nel crogiolo delle prove condivise. Il resto dell'Afghanistan. La speranza. Comincia la resistenza. (it) |