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Non mi si obietti che gli animali sono nella maggior parte esseri feroci, incapaci di sentire il male che fanno. Forse che tutti gli uomini sanno distinguere meglio i vizi e le virtù? Gli uni e gli altri possono essere più o meno feroci per temperamento, e lo divengono ancor più a contatto con coloro che lo sono. Ma un animale dolce, pacifico, che vive con altri animali simili e si ciba di alimenti dolci sarà nemico del sangue e della carneficina, e arrossirà nel suo interno per averne versato: forse con questa differenza da noi, che siccome in lui tutto è sacrificato ai bisogni, ai piaceri e ai comodi della vita di cui gode più di noi, i suoi rimorsi non sembra debbano essere altrettanto vivi dei nostri, perché noi non abbiamo le loro stesse necessità. L'abitudine smussa, e forse soffoca, sia i rimorsi che i piaceri. (it) |