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Ovviamente la presa di distanza dal culto dell'Io-persona non intende semplicisticamente abbandono dell'egoismo, ma soprattutto stiramento delle proprie forze, slegamento della contrazione coatta che rinserra nei confini di se stessi, all'interno dell'epidermide, come una frontiera difensiva che separa dal mondo. In questa presa d'atto, l'illusione di vivere soltanto un tempo breve, negando così l'eternità della nostra essenza, è annullata, estaticamente. E i propri confini sono ora ravvisati oltre le stelle, oltre il mite bagliore della Via Lattea. (it) |