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Io sono entrato a undici anni in seminario, nel 1947 nel dopoguerra, perché avevano visto a casa che io volevo studiare, in quell’epoca, nelle famiglie contadine quando un figlio voleva studiare, i genitori dicevano questo ragazzo deve fare il prete o l'avvocato. In seminario facevamo le recite sacre e dato che interpretavo ruoli drammatici, il rettore si arrabbiava e perché la gente rideva quando dicevo le battute e quindi ho capito che la mia vocazione non era quella di fare il prete, ma quella di far ridere la gente. (it) |