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Mi domandava prima quanti se ne sono salvati. Salvo setto o otto, tutti gli spagnoli si sono salvati. Tutti. Sette o otto che hanno voluto farsi ammazzare, perché hanno voluto andare fuori a fare i loro comodi, a trovare le loro ragazze... A cosa si deve... Io non ero un diplomatico, e di conseguenza non ero legato a schemi diplomatici. Il diplomatico stava dentro in legazione, se c'era qualche cosa, andava al ministero degli esteri. Io invece andavo alla polizia, ai gendarmi, al partito Nyilask e a tutte le case protette, per lo meno una volta al giorno. Sopra tutto alla nostra onestà. Tutti ci conoscevano per la nostra onestà. Perché noi davamo da mangiare, davamo da mangiare fino ché abbiamo potuto, perché a un bel momento non avevamo da mangiare nemmeno in legazione, bisognava comprare alla borsa nera. Prima ho comprato coi soldi della legazione, finiti quelli ho comprato con i miei, finiti i miei, i membri del comitato erano ridotti alla fame, perché tutti facevano la fame lì, parlo dopo il 15 di dicembre, ché è venuta la crisi alimentare. E poi, sa come facevo? Andavo da quel signore lì, rifugiato: "lei mi dia mille pengő"; quest'altro: "lei duemile pengő" - perché avevo gli informatori che mi dicevano; "lei tremila"; un altro: "cinquemila"; facevo i soldi e compravamo alla borsa nera. Particolarmente il latte in polvere. Sono arrivato a comperare alla borsa nera anche il latte della Croce Rossa internazionale, che il delegato weiermar doveva darmi gratuitamente. O se l'era fatto rubare, io non so quello che era successo, il fatto è che io l'ho comprato alla borsa nera. Non potevo far morire di fame i bambini, no? (it) |