so:text
|
Mi trovai davanti ad un Esenin diverso da quello comunemente conosciuto, dal sorriso cordiale uguale per tutti; quella non era la faccia del baldo giovanotto dai riccioli d'oro, bensì il volto vivo, autentico e creatore di un poeta; un volto lavato dal gelo della disperazione, improvvisamente rinvigorito dal dolore e dallo spavento di fronte al proprio riflesso. Davanti a me c'era un uomo, un collega, un poeta che si trovava per la prima volta di fronte alla propria distruzione e che stringeva la mia mano solo per sentirne il calore umano. È questo l'Esenin che io piango. (it) |