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Policleto era un sublime poeta nell'arte sua, e cercò di superare nelle sue figure la bellezza della natura medesima: quindi la sua fantasia occupavasi principalmente di forme giovanili, onde sarà senza dubbio meglio riuscito ad esprimere la mollezza di un Bacco, o la fiorente gioventù d'un Apollo, che la robustezza d'un Ercole, o l'età matura d'un Esculapio. Per questa cagione coloro che volevano biasimarlo diceano, che si desiderava maggior espressione nelle sue figure, cioè che le parti vi fossero più fortemente indicate. (it) |