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Si è messo a gridare che la mia scelta e quella di suo fratello, io partigiano lui repubblichino, si equivalevano. Tutti e due combattevamo per degli ideali. A quel punto ho gridato anch'io. Gli ho detto: puoi girarla come vuoi, tanto la ragione resta ragione e il torto resta torto... e la storia non la raccontano i vincitori, come dici tu... ma semplicemente chi ha buona memoria...» Si stringe nelle spalle. «Non volevo convincerlo. Solo fargli capire che, all'epoca, mi erano bastati pochi secondi per decidere. Mi sembrava la scelta naturale... l'unica vera... perché una scelta può essere soltanto libera... e cos'aveva di libero chi scattava sull'attenti davanti ai nazisti...? chi li aiutava a sterminare gli ebrei...? Volevo spiegargli che mai più nella vita ho saputo quello che dovevo fare con tanta certezza. Mai più. È stato una specie di momento magico. (it) |