so:text
|
Il suo eroe è un uomo reale, che ama e odia, piange e gioisce, lotta e piomba nell'abbattimento, spera e conosce la disperazione. Certo vi compaiono anche degli dei; e in verità Gilgamesh stesso, a giudicare dal linguaggio e dai temi mitologici adoperati, è un dio di terz'ordine e, insieme, un uomo; ma è l'uomo Gilgamesh che domina l'azione del poema. Gli dei e la loro attività costituiscono soltanto lo sfondo, la cornice in cui si inscrive il dramma dell'eroe. Ed è proprio quel che c'è di umano in queste scene a conferir loro un significato duraturo e una dimensione universale. Le tendenze e i problemi che vi si vedono affiorare sono comuni agli uomini di tutti i paesi e di tutti i tempi: il bisogno di amicizia, il senso della fedeltà, la volontà di fama e di gloria, l'amore dell'avventura e delle nobili imprese, la paura della morte, soprattutto, che domina tutti gli altri temi insieme all'irresistibile desiderio dell'immortalità. (it) |