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non abbiamo un’alternativa al coraggio, alla forza di prendere decisioni bollate come impopolari e che l’attuale sistema massmediatico addita come responsabili di tutti mali dell’umanità: essere euroscettici oggi è trendy e sappiamo che nel mondo della post-verità ciò che conta non è ciò che è vero, ma ciò che funziona. Abbiamo bisogno di politici autentici, disposti anche a perdere, pur di non abdicare ai valori che fondano il processo d'integrazione europea. Mi rendo conto che le forze sovraniste, le quali alla "società aperta" preferiscono la "tribù", possono contare sul favore dei sondaggi, sull'accondiscendenza dei media e oggi anche sulla forza di un governo nazionale, il cui primo ministro si è autodefinito fieramente "populista". Sono tempi difficili, ma nulla rispetto a quelli vissuti dai Padri fondatori. Padri che conobbero i lutti delle guerre scatenate dai sovranisti d'allora, che subirono l'esilio voluto dai populisti dell’epoca, che, allora come oggi, pretendevano di incarnare il "popolo", la verità su di esso e il suo spirito. (it) |