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Di solito si migliora nella vita, invece le mie fobie sono tutt'altro che diminuite e ormai è un incubo spostarmi. E poi la mia presenza a Venezia sarebbe stata in contraddizione col film stesso. Il film parla di una mania diffusa di esibirsi, di stare al centro dell’attenzione, dai sottoproletari agli intellettuali. In particolare, non volevo portare Ciccio Mira a Venezia, lo avrei esposto a un fuoco di fila, ridicolizzato. Certo, dal film lui esce come una simpatica carogna; però io credo di essere stato leale con Ciccio, di aver giocato alla pari. Mi immagino già i giornalisti che gli avrebbero chiesto di ribadire il no alla mafia... Mi vedevo già la macchietta. Metti insieme le fobie, Mira, e la crescente e conflittuale consapevolezza dell’inutilità delle cose che faccio come regista, e tira le somme. (it) |