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Il sunto delle cose esposte dall'Azeglio ai liberali delle Romagne era questo: cessare da inutili moti parziali e dal ripor fede nella insurrezione; cercassero di dare un indirizzo piĆ¹ solido alla pubblica opinione; facessero guerra legale al governo del papa; e intanto a conforto e pazienza de' loro mali presenti volgessero i loro sguardi e la loro fiducia al Piemonte e all'esercito regio; da quella terra e da quell'esercito uscirebbero in breve la salute loro e l'indipendenza d'Italia. Non parlare egli a caso; potere certificarli che re Carlo Alberto non era alieno dall'impresa, la Lombardia essere apparecchiata a grandi fatti, e il re sabaudo mettere in serbo armi e tesori in gran copia. Se tentennasse, se non si risolvesse ala magnanima guerra, la forza dell'opinione ve lo costringerebbe, e opponendosi cadrebbe dal trono. (it) |