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Archi.
Dietro la chiesa parrocchiale, a destra, lungo la via che conduce al chiostro vuoto di Santa Teresa, e più in là, nei meandri di Capri: archi, buio e frescura.
So che, a poca distanza, c'è la gran luce meridiana, e il mare: un mare immobile, incandescente, dal quale, sulla curva dove si confonde col cielo, Ischia, Procida, la penisola Sorrentina e il pinnacolo acceso del Vesuvio escono come dal grembo del caos. Ma oggi nel riflesso del sole e del mare, le disperate di Monte Solaro e del Castiglione, a guardarle, la follia; e le viuzze interne di Capri dugentesca sono invece meravigliosamente riposanti.
Muraglie e volte, grigie: grigio-perla, grigio-argento, grigio-plumbeo, grigio-lapillo; una fusione di grigi dolce agli occhi come il velluto alle dita: rotta qua e là da risate rosse e verdi : da dorate o nerazzurre : da stelle scintillanti nella penombra . Il mare?... Il cielo?... Chi ci pensa?... Archi. Archi. Archi.
L'uno entra nell'altro con la più snella naturalezza del mondo, senza che una regola architettonica ve lo costringa. Tutte le forme; tutti gli stili; a sesto acuto: a mezzo sesto:: a botte: a schiena d'asino col classico profilo del basto.Tutti gli adattamenti: a riparare un balconcino zampillante di gerani sanguigni: ad accarezzare un tubo di grondaia: a difendere una rampa di scala esterna: e poi, così, senza ragione, per puro lusso estetico, per delizia degli occhi: alti, bassi, storti, mozzi, duri e scarni, pieni e voluttuosi: archi, archi, archi. (it) |