Mention483705

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so:text E il treno va e va, e cresce nell'animo nostro, a misura che si procede, la commozione, e la fantasia lavora, lavora. Ora ci pare che non s'abbia più a uscire di là sotto; ci pare d'esserci sprofondati nelle viscere della terra e di precipitare verso una mèta arcana; ora pare che il treno, a un tratto, ritorni furiosamente addietro, come impaurito dall'ignoto verso cui si slanciava; ora si trema di giungere troppo presto all'uscita, e si vorrebbe che quel momento indugiasse ancora, per prolungare il sentimento di meraviglia fantastica che ci agita il cuore e la mente; ora ci piglia come una smania di aria, di luce, un desiderio impaziente dell'azzurro del cielo e del verde della campagna; ora si rimane come attoniti e smemorati, e ci vien fatto quasi di domandare a noi stessi: – Ove siamo? – Siamo già in Francia? – Siamo ancora in Italia? – Un tale guarda l'orologio ed esclama: – Siamo in Francia! – I cuori danno un balzo, gli occhi si cercano, le mani si stringono. – Siamo in Francia! – si ripete. È un senso di gioia inesprimibile; pare che in quel momento le due nazioni si siano strette e baciate, ed abbiano gridato insieme: – Abbiamo vinto ! – Ma che! Già la luce del gas impallidisce! Si sente un soffio d'aria vivida e pura! Le pareti biancheggiano! Il vapore getta un lungo grido di trionfo ! Ecco i monti! Il Sole! La Francia! È un momento sublime. (it)
so:isPartOf https://it.wikiquote.org/wiki/Edmondo_De_Amicis
so:description Ricordi del 1870-71 (it)
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