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Eufemia era figlia di un senatore. Vedendo, ai tempi di Diocleziano, che i cristiani erano straziati dalle più diverse pene, si presenntò al giudice Prisco e confessò la sua fede in Cristo davanti a tutti, dando così esempio della sua saldezza anche agli uomini. Il giudice, man mano che metteva a morte i cristiani, cercava di imporre agli altri di sacrificare, anche soltanto per paura, mentre vedevano straziare quelli che si mantenevano fermi nella fede. Mentre i santi erano decapitati davanti ai suoi occhi, spinta ancora più dal loro coraggio, Eufemia disse ad alta voce al giudice che la pena che stava subendo era ingiusta. Il giudice provò gioia a queste parole, credendo che avesse voluto dire che era disposta a sacrificare. Quando però le chiese di che ingiusta pena stava parlando, rispose: – Io sono di famiglia nobile: perché mi metti davanti tanti stranieri e sconosciuti? Perché fai arrivare loro prima di me a Cristo e alla gloria promessa? (it) |