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Esco dai palazzi Brignole, Serra e Carrega.
Sono abbagliato, stordito, incantato: non so più che cosa sono. I miei occhi sono colmi d'oro, di marmo, di cristallo, di porfido, di basalto, d'alabastro, sotto forma di colonne, pilastri, capitelli, di ornamenti di tutte le specie, di tutte le forme, di tutti i tipi, ionici, dorici, corinzi. Mille quadri sono sparsi a brandelli nella mia immaginazione. Vedo teste, piedi, mani, corpi e cadaveri, vedo vecchi e fanciulle, Veneri e Vergini. Qui, le lacrime dolorose che velano gli occhi di un venerabile vecchio. Là, un sorriso incantevole che sboccia sulle labbra di una fanciulla di appena quindici anni, a sua volta incantevole: è, credo, il suo primo sorriso. (it) |