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Le vitù personificate da Atena sarebbero diventate le somme qualità della grande città-stato che da lei prese il nome: Atene. Dalla madre Meti ereditò saggezza e perspicacia. Possedeva abilità manuale, guerriera e politica. E pure legge e giustizia. Si prese una fetta di quelli che erano stati i domini esclusivi di Afrodite, ossia l'amore e la bellezza. Il tipo di bellezza di Atena trovava espressione nell'estetica, nella capacità di comprenderne lideale nell'arte, nella rappresentazione, nel pensiero e nel carattere, invece che nei modi più fisici, ovvi e, forse, superficiali che erano tipici di Afrodite. L'amore simboleggiato da Atena era meno focoso, dava meno risalto alla fisicità: era del genere che in seguito sarebbe stato definito 'platonico'. Gli Ateniesi avrebbero apprezzato questi attribuiti di Atena più di tutti gli altri, così come apprezzavano lei, la loro patrona, più di ogni altro immortale del tempo. (it) |